Newsletter #20 – Maggio 2019

Videoconferenza per tutti

Hangouts Meet, l'applicazione di videochat e videoconferenza di G Suite, è stata ridisegnata per rendere ancora più intuitive e coinvolgenti le riunioni a distanza, dando così valore aggiunto ad un modo di comunicare che abbatte le distanze e i costi di spostamento.

Iniziare è semplicissimo: basta andare all'indirizzo meet.google.com, dare un nome alla riunione, avviarla ed inserire tutti gli invitati attraverso il loro indirizzo email.

L'applicazione selezionerà automaticamente l'organizzazione della schermata migliore in base al numero di partecipanti alla videoconferenza e di contenuti condivisi.

Riflettore. L'attenzione è su un singolo partecipante o sulla schermata presentata.

Barra laterale. I diversi partecipanti sono elencati sulla barra verticale a destra.

A tessere. Fino a 4 partecipanti a dividersi l'intera schermata per ottenere il massimo coinvolgimento.

Affiancato. Mantiene l'attenzione sulla schermata condivisa e su chi la sta presentando.

Novità in vista anche per la chat testuale, Hangouts Chat, che oltre ad una rinnovata integrazione con Gmail, potrà essere aperta anche ad interlocutori esterni al proprio dominio come già accade per la videoconferenza.

Scrivi adesso, invia quando vuoi

Google introduce ancora una volta una funzionalità oggetto dei desideri di chiunque lavori con la posta elettronica.

Hai la necessità di scrivere subito un'email, ma non è ancora il momento giusto perché il tuo destinatario la riceva e, quando lo sarà, tu non potrai essere lì a premere "Invia"... Molte volte, in questo scenario, ci sarebbe stato utile poter scrivere e impostare l'intero messaggio e chiedere al nostro client di posta di inviarlo in un momento successivo.

Ora è possibile! Infatti, da qualche giorno su Gmail è presente la funzione "Programma l'invio", raggiungibile cliccando la freccina bianca integrata nel pulsante "Invia".

Da qui sarà possibile impostare la data e l'ora in cui il messaggio, già pronto e confezionato in precedente, verrà effettivamente spedito al destinatario.

La sicurezza tutta in una mano

A fronte dei suoi tanti vantaggi, il Cloud non esime gli utenti dal mantenere alta l'attenzione sulla sicurezza dei propri dati. A partire da metodi di accesso al proprio Cloud che siano forti ed efficaci.

Per Google è già possibile usare ulteriori fattori di autenticazione oltre alla password: da oggi lo smartphone diventa uno di questi.

È già possibile infatti utilizzare lo smartphone come secondo fattore di autenticazione. Non attraverso la presenza di una app dedicata, ma attraverso la vicinanza del dispositivo stesso, che stabilisce una connessione bluetooth con il dispositivo (ad esempio un notebook) da autenticare.

Il telefono diventa quindi un token fisico di sicurezza come lo erano fino a poco tempo fa solo le chiavette USB o NFC.

L'attivazione è molto semplice: basta andare alle proprietà di sicurezza del proprio account all'indirizzo
https://myaccount.google.com/security e nella Verifica in due passaggi scegliere AGGIUNGI TOKEN DI SICUREZZA e quindi un telefono già registrato come autorizzato.